Sofia [7-10 Dicembre 2018]

sofiaIl volo Ryanair per Sofia era presto quella mattina. Alle 8. Superati i normali controlli di sicurezza, ci attendevano i controlli di Passaporti o Carte d’Identità.La moneta bulgara è il LEV. Rispetto al nostro EURO, è circa il doppio.

 

Una volta arrivati, dopo circa 1:40 di viaggio, abbiamo portato un’ora avanti le lancette dei nostri orologi, o meglio, hanno fatto tutti automoaticamente i nostri smartphone. c’è appunto un fuso orario di +1h.

Ci aspettava la nostra cara Stella, la proprietaria della casa che abbiamo affittato per quei giorni che con 20€ in più ha fatto il servizio navetta verso la nostra sistemazione.
Sto parlando del Vitosha Apartaments. Un casa composta da una cucina moderna con una grande sala con divano e tv, 2 camere da letto (una doppia e una matrimoniale) e 2 bagni. Uno dei 2 bagni,posto nella camera da letto matrimoniale. In più un balcone. Il tutto per 240€ per 3 notti.
Stella è stata molto gentile nello spiegare i punti strategici della città, consigliarci locali dove fare colazione e darci una mappa indicando i vari punti principali su di essa.
Inoltre, era disponibile nell’offrirci un servizio navetta per il ritorno ma noi abbiamo optato per un Taxi

E’ importante dedicare qualche riga per quanto riguarda i taxi.
E’ vero, sono economici, ma dovete contrattare prima il prezzo. Andando avanti vi racconterò di vari episodi in merito a determinate situazioni con taxisti che si sono venuti a creare. In media, ci è andata bene, ma questo perchè abbiamo imparato la lezione dopo aver preso una bella fregatura.
Quindi, prima di salire su un taxi, concordate il prezzo, chiarendo se si intende in LEV o EURO e dopo di ciò fatevi portare dove preferite.

Stella era andata via dalla casa lasciandoci il suo recapito telefonico qualora avessimo avuto bisogno di qualcosa.
Eravamo molto stanchi dal viaggio e avevamo dormito poco la sera prima, ma la voglia di uscire e iniziare a girare la città, ci ha permesso di non sentire troppo il peso della fatica, del sonno, e dello stress.

La casa è centralissima, proprio una traversa del “Vitosha Boulevard”, il viale principale di Sofia, con negozi, caffè, ristoranti di cucina tipica. ecc.
Siamo quindi usciti per fare una passeggiata alla scoperta del centro città e visto l’orario cercammo un buon locale tipico dove andare a mangiare.
“MOMA”, un locale al centro, proprio dietro casa. La cucina bulgara, pesante e speziata (non ai livelli del cibo indiano) non piace a tutti. A me personalmente si.

Camminando, la prima tappa è stata la cattedrale cristiana di Santa Domenica, e a seguire la statua di Santa Sofia che si ergeva alla fine del viale centrale.

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Quel giorno non è stato possibile entrare nella moschea poichè era un momento di preghiera, e neanche nella sinagoga poco distante poichè c’erano dei lavori di ristrutturazione proprio in quel periodo.

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Prima di arrivare alla bellissima basilica Nevskij, ci siamo concessi una pausa in un locale trovato per strada: il Central.
Li, per la prima volta, abbiamo gustato la Rakija, una grappa bulgara che va bevuta con un cubetto di ghiaccia. La cameriera ce l’ha presentata come molto forte, ma in realtà, almeno per me, non è cosi tanto pesante, anzi l’ho trovata più buona rispetto alle grappe a cui siamo abituati. Preciso però che esistono varie tipi di Rakija.

Riprendendo a camminare ci siamo trovati davanti ad una grande piazza dove si ergeva la cattedrale di Alexander Newskij, in stile bizantino e seconda cattedrale più grande della penisola balcanica, dopo la cattedrale di Belgrado. Inoltre, è il simbolo di Sofia.

La chiesa di San Nicola, invece era chiusa visto l’orario. Ci siamo tornati il giorno dopo

Prossima tappa è il Rooftop, una terrazza panoramica su un grattacielo. La vista è stupenda e puoi stare in quel locale massimo 1he30. Ne abbiamo approfittato per prendere un tavolo vicino alla vetrata e ci siamo gustati un buon prosecco.

Nel frattempo, una volta usciti ci siamo trovati davanti all’albero di Natale, posto al centro dei mercatini, con chioschi di vendita di oggettistica natalizia o cibo e dolci. C’era pure un piccolo palco con spettacolini di musica bulgara.

Izbata tavern, è uno dei migliori locali tipici dove andare a mangiare. recensito molto bene su Tripadvisor ma purtroppo noi non abbiamo avuto l’accortezza di prenotare. Infatti siamo andati,ed era tutto pieno. Il cameriere ci ha consigliato un pub nelle vicinanza, la Bear Tavern e cosi abbiamo seguito il suo consiglio per la cena di quel giorno.

Il giorno successivo, dopo una colazione sul Vitosha Boulverd siamo andati direttamente alla moschea e questa volta si poteva entrare ma dopo una mezzoretta: stavano ancora pregando.
La vicina sinagoga era chiusa e ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata in quella zona per ingannare il tempo e poi tornare alla moschea. Abbiamo tolto la scarpe per entrare. Dentro è grande, molto bella, con arredamenti molto semplice e un tappeto per tutto il perimetro.

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Abbiamo pranzato allo street food dei mercatini di natale e subito dopo ci siamo diretti alla chiesa di San Nicola.

DSC_0060Abbiamo trascorso una buona parte di quel tardo pomeriggio all’ APartMental.

Si tratta di un grande appartamento, con stanze soggiorno dove si può trascorrere del tempo semplicemente a chiacchierare sorseggiando un thè, o giocando a qualche gioco di società, o dipingendo o leggendo un libro o studiare. Insomma una casa intera a disposizione. Paghi ciò che consumi in cucina. Cucini delle cose te stesso, ti fai un caffè, un thè o metti in forno un rustico o una fetta di torta e poi paghi. Ci sono 2 ragazzi che circolano e si assicurano che non ci siano problemi. Insomma, una situazione davvero bella e particolare che ci ha positivamente presi un po di tempo.

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Quella sera abbiamo optato per una cena a casa, con un spesa veloce alla Liddl li vicino.
L’obiettivo era quello di uscire dopo infatti così è stato. Siamo andati prima in un pub completamente al buio e illuminato solo con candele (Ambarabar) e poi siamo andati in un un posto consigliato da dei ragazzi bulgari conosciuti per strada: Il Friday Bar. Però troppo caotico e con un musica molto alta. Era carino per ballare ma eravamo vestiti molto pesanti visto il freddo della città. Siamo poi andati a bere un’altra Rakjia al Vitosha Boulverd.

Il terzo giorno siamo andati a Plovdiv, capitale della cultura europea,ma aprirò un post a parte per questa città.
Qui mi limito solo a raccontare che per andare da casa alla Bus Station per prendere il pullman abbiamo preso un taxi. Il taxista ci ha fregati chiedendoci il doppio rispetto quanto era previsto e senza aver messo il tassametro. Cosa diversa è successa il giorno dopo che, venendo da questa esperienza, abbiamo chiarito prima il prezzo per il taxi che da casa ci ha portato in aeroporto.

Tornati da Plovdic, quella sera abbiamo cenato su Vitosha Boulverd e dopo abbiamo fatto una mini passeggiata per vedere l’albero di natale di Sofia e la scritta della città in una piazza principale alla fine del Vitosha Boulverd, al lato opposto della statua di Santa Sofia.
Quella notte avevamo la sveglia alle 4 in quanto il volo del ritorno era alle 6:40, per raggiungere l’aeroporto ci vogliono circa 30′, ma Ryanair ci ha mandato una mail raccomandandoci di essere in aeroporto 2h prima dell’orari di partenza per problemi ai controlli di sicurezza. Cosa che poi, una volta arrivati li, si è rivelata falsa,in quanto non c’era alcun problema.

 

Londra [17 – 21 Marzo 2018]

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Siamo arrivati a Londra con un volo serale, quasi per l’ora di cena. Era San Patrizio, e dopo aver sistemato qualcosa in hotel siamo usciti subito credendo di trovare in giro chissà cosa.. ma invece le nostre aspettative sono state deluse. Probabilmente non abbiamo beccato la zona giusta o boh… In ogni caso in centro c’era poco, qualche pub illuminato in verde di qua e la e basta.
Piccadilly Circus era la solita, bella e impotente… e abbiamo cenato li vicino ad uno steak hous Angus.
Il giorno dopo, ci siamo diretti a Westminster, 20180318_113638e poi, proprio da li sotto, abbiamo preso il battello per una crociera sul Tamigi. C’erano le scalette che ti permettevano di scendere al fiume con l’attracco di vari battelli.
Li in zona,  vi erano l’acquario e
il London Eye. Ci siamo andati dopo la crociera. L’acquario niente di che. Si bello, ma ce ne sono di più belli in Europa. Sulla ruota, il London Eye appunto, hai la possibilità di vedere tutta Londra dall’alto. Questa merita senz’altro.

 


Abbiamo pranzato al volo da Wasabi, una catena di sushi a buon prezzo con cibo prettamente nipponico, fresco ed economico. A Londra ci sono questi fast food, alcuni con tavoli all’interno, ad ogni angolo. Sia della catena Wasabi che di altre simili e buone.
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C’era proprio tanto freddo e a tratti nevicava: stupendo.
Nell’attesa del cambio guardia a Buckingam Palace, siamo entrati al museo dei gioielli della Corona, che si trovava due traverse dietro, più che altro per ripararci dal freddo. Siamo stati nella zona dello shop perchè il museo era già chiuso.
Il cambio della guardia è ad ogni ora. Di fronte Buckingam, si può ammirare il memoriale a Victoria.

Proseguimmo la serata verso Hide Park, ma senza inoltrarci dentro perchè era sera, il tempo era nuvoloso e volevamo vederlo di giorno con più luce, almeno un pò.
Così ne abbiamo approfittato per una breve sosta con un cappuccino caldo.

Da li, muovendoci in metro, ci siamo diretti verso la famosissima China Town, piena di colori, luci e atmosfera asiatica con le classiche palle rosse e le teste di draghi.

Abbiamo cenato ad un hambugheria “Red Dog” per poi fare una passeggiata per Soho.
Devo dire che siamo rimasti abbastanza delusi da quel quartiere. Probabilmente siamo partiti carichi di aspettative e chissà cosa ci aspettavamo, o forse non era la serata adatta, non sò, ma era tutto spento e non c’era nulla di chè.

Il terzo giorno volevamo prendere il bus turistico, quello hop on – hop off che fa il giro della città con la guida in italiano alle orecchie.
Arrivati a Trafalgar Square, punto di inizio del percorso, abbiamo avuto delle difficoltà non indifferenti nel trovarlo in quanto, semplicemente, aveva un nome diverso rispetto a quello che ci aspettavamo. Siamo entrati in un centro turistico e per fortuna c’era una ragazza italiana che ci ha spiegato tutto.

Col bus, dopo i vari giri  siamo arrivati ad Hide Park, dove abbiamo giocato con scoiattoli e papere del parco.

Abbiamo trascorso un bel po di tempo ad Hide Park, tra passeggiate e soste. Il parco è molto grande e merita di essere visitato con attenzione e calma.


Verso sera siamo andati a Camden Town, dove abbiamo cenato a base di Sushi Bento e abbiamo camminato nella via di negozi alternativi e souvenir.
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Abbiamo concluso la serata facendo una visita ad Abbey Road, il famoso attraversamento pedonale grazie ai Beatles, che gli hanno dedicato un intero album. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle persone che si fermavano per farci fare le foto sulle strisce pedonali, a noi come a tutti gli altri turisti.
Notting Hill è un quartiere famoso per le sue case basse e colorate, ed è stato carino perdersi nei viottoli.

Per cena abbiamo optato per un libanese vicino il nostro hotel. Eravamo stanchi e infreddoliti ma ci siamo riforniti con l’ottimo cibo di quel ristorante particolare.

Abbiamo dedicato l’ultimo giorno a ciò che che ci rimaneva da vedere.
Siamo stati alla famosa Galleria Nazionale, al negozio a 3 piani degli M&M’s a Piccadilly e a quello della Lego con la rappresentazione in vetrina della costruzione del Tower Bridge. Siamo stati nei famosi negozi Harrod’s in centro.
E poi ci siamo trasferiti nella zona del bellissimo Tower Bridge, dove abbiamo trascorso quasi tutto il pomeriggio a passeggiare, fare foto ed ammirarlo.
Li vicino c’è il The Shard, una torre altissima dove all’ultimo piano puoi gustare dell’ottimo vino su una visuale mozzafiato su Londra e il Ponte.

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Londra è sempre una magia, e non ti basta mai.

Malmo [30 Agosto 2017]

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Siamo stati a Malmo, partendo da Copenaghen con un bus dall’aeroporto, più o meno all’ora di pranzo. In realtà non ci interessava molto questa cittadina.. Carina, molto curata, si, ma alla fine niente di che. Infatti in qualche ora già avevamo visto tutto. E’ comunque ricca di parchi attraversati da tanti canali.
Ciò che ci interessava, in realtà è attraversare il ponte che collega Danimarca e Svezia passando sull’acqua. E’ il ponte di Oresund,
Avevamo 2 modi per arrivare in Svezia: o Col bus che passa sul ponte e ci mette circa un’oretta, oppure col treno che passa sotto il ponte e ci mettere circa 30/40 minuti.
All’andata abbiamo scelto il bus per il panorama. Al ritorno, il treno.
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Copenaghen [28 – 31 Agosto 2017]

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Partiti da Roma Ciampino con un volo Ryanair, siamo arrivati a Copenaghen circa per l’ora di pranzo… intorno le 12:30 – 13:00. All’aeroporto, al terminal 2 del nostro arrivo si trova, per fortuna, un Burgher King cosi abbiamo pranzato li. Avevamo decisamente fame, dopo oltre 2h e 30 di volo! 

Finito di mangiare, siamo andati alla biglietteria per fare la card per i mezzi… 72h 27euro. In corone danesi non ricordo quanto veniva con esattezza, ma facendo il cambio valuta ricordo che  era più o meno 27euro.
Questa card ti consente di prendere qualsiasi tipo di mezzo in qualsiasi zona della città, aeroporto compreso. Penso che hai qualche sconto, forse, in qualche locale o attrazione ma di questo non ne sono troppo sicuro.

La M2, parte dall’aeroporto della città e conduce ai centri nevralgici, incrociando in alcune fermate la M1.
A noi, per arrivare al nostro hotel, interessava solo la M2 che in 3/4 fermate portava all’hotel.

il CPH HOTEL STUDIO è un 3* con stanze larghe con angolo cottura. La posizione è davvero comoda. Vicinissimo la M2 che con 4/5 fermate porta al centro.
La Metro di Compenaghen è puntualissima e molto frequente e inoltre è aperta 24/24.

Arrivati in hotel, ci siamo riposati un po, fatti una doccia per poi uscire per il centro. Era appena il pomeriggio sebbene li molte cose erano già chiuse. Abbiamo fatto una passeggiata scendendo alla metro Norreport, quella centrale. Abbiamo visto la grande torre circolare..
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la cattedrale,
sebbene quest’ultima sia un “no sense” categorico.
E’ molto più bella la chiesa vicina di “San Pietro”.
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Copenaghen si presente piena di colori, accesa e luminosa… Piena di piazze in molti punti della città che è attraversata da diversi canali.
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Camminando con la cartina siamo arrivati fino al bellissimo Municipio…
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al parlamento…

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e al “Diamante Nero”..

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​​Quest’ultima è una struttura moderna dove dentro vi è la bibblioteca nazionale.  ​​
Avremmo voluto cenare in un all you can eat della città ma costava circa 40euro… Così ci abbiamo rinunciato e abbiamo optato per un buffet indiano.
Il giorno dopo la prima destinazione è stata la famosa Sirenetta… In realtà mi aspettavo di più, ma poi pensandoci ha dimensioni semplicemente umane. è messo su un grande masso alla fine di un canale di di Copenaghen un po fuori dal centro.
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Infatti siamo arrivati a piedi ma poi al ritorno abbiamo presto un bus.
Per la strada fatta per raggiungere la Sirenetta, ci siamo imbattutti nel palazzo reale di Alienborg, dove vive la regina danese, e nella chiesa di Marmo, tutta in bianca ma con pezzi di chiesa (tipo altare, leggio o organi) buttati in mezzo al bianco.. con il solito stile di oro pesante solito in questi oggetti. Meglio della cattedrale, si.. ma non mi ha fatto impazzire.. Sicuramente particolare.
Per arrivare alla sirenetta si passa da un parco abbastanza grande d contenere una chiesa, fontane, canali e tanto verde.

Abbiamo passato quel pomeriggio al parco del Tivoli. Un famoso parco giochi al centro città ma ricco anche di verde, laghetti, ristoranti tipici oltre a tante giostre tra cui le montagne russe più grandi d’europa. Ovviamente si paga il biglietto d’ingresso e dopo le giostre sono gratis.

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 Quel giorno abbiamo pranzato al famoso “street food” …un immenso capannone con cibo di quasi tutto il mondo.. Organizzato con panche e tavoli e tu puoi prendere quello che vuoi nei vari stand. Si affaccio sul più grande canale di Copenaghen: Nyhvn! Infatti fuori vedi un sacco di persone su delle panche rilassarsi al sole.
Il posto sta alle spalle di Christiana un quartiere di Copenaghen che vive in una propria legislazione.
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La nostra gita a Copenaghen finisce qui in quanto il giorno dopo siamo andati a Malmo, in Svezia (su cui farò un post a parte) e il giorno dopo siamo andati via dopo un giro in centro al mattino.
Avremmo voluto fare il giro sul battello per i canali ma purtroppo il tempo non ha consentito.

 

Bordeaux [2-5 Febbraio 2017]

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Bordeaux è una città dell’Aquitania, una regione della bassa Francia. Molto più a sud di Parigi. Sicuramente l’avrete sentita nominare, quantomeno per il vino.
Il nostro volo partiva alle 7:00 da Ciampino ed è arrivato puntuale a Bordeaux.
La linea 1+ dell’autoobus con 1,50 porta al centro in più o meno 40 minuti. 

Abbiamo prenotato un appartamento per 3 persone in centro, o comunque molto poco distante. Esattamente in zona Republique.

Non è stato proprio il massimo in realtà..
I francesi non spiccano per la pulizia ma quanto meno era abbastanza spazioso con un balcone e in una buona posizione.
L’ Aparthotel Adagio ha il wifi gratuito ma la colazione era a pagamento.

Il primo impatto con la città è stato al quanto drammatico. Alle 12 di un giovedì mattina non c’era nessuno in giro. Sopratutto la nostra zona, davvero isolata. Ma non ci siamo persi d’animo. Quindi siamo arrivati in hotel, sciacquati e riusciti alla scoperta della città.

Abbiamo iniziato col vedere la parte del centro storico e quella città ci dava sempre di più l’impressione essere un po triste e senza vita. 

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Siamo riusciti a vedere l’intera città senza dover fare i biglietti per i bus. 
E’ piccola e si gira facilmente a piedi.
Passeggiando per le strade di Bordeaux ci siamo trovati di fronte il Point Pierre, nel quartiere a lui dedicato.
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Si tratta dunque del centro storico della città. Pieno di stradine e viottoli. 
Ma la cosa più affascinante di quella zona è il ponte.
Il Point Du Pierre è un ponte che si trova sulla Garonna che bagna Bordeaux.
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Abbiamo trascorso il pomeriggio in quel quartiere. Tra le varie vie e strutture architettoniche. 
I tetti delle case avevano il classico stile francese con gli abbaini, come si può notare anche a Parigi. 
Abbiamo pranzato in una piazza dove vi era una chiesa. La chiesa di Saint Michael. Vi era un locale dove faceva panini con patatine o insalate.
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Passeggiando abbiamo notato una riproduzione dell’arco del trionfo.. una copia, anzi una brutta copia direi.
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Nel tornare a casa per un breve riposo, vista l’alzataccia per il volo mattutino, abbiamo visto un edificio strano con le finestre non lineari.

Si trova proprio dietro il Point Pierre, tra i vari viottoli in pietra tipici del quartiere.

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Il tempo non è mai stato dei migliori. Sempre con l’ombrello e anche il primo giorno si alternavano momenti di scrosciate d’acqua a momenti di solo nuvoloni neri.

I locali non chiudevano tardi la sera e così, dopo un po di relax siamo usciti.
Ma prima ci siamo concessi un apertivo con un buon rosso Bordeaux e delle patatine.
Volevamo mangiare del sushi all you can eat ma in quella città c’erano giapponesi normali e nessuno con prezzo fisso. Quindi dopo avere cercato e girato un po ci siamo rassegnati e siamo finiti a cenare in un posto tipico francese niente male.  Ho mangiato dei gamberi con una coppa di cozza e una creme brulee visto che eravamo in Francia.

Il giorno dopo era iniziato proprio male. Un fortissimo temporale con acqua e vento ci ha costretto a passare l’intera mattina a casa. 
Fortunatamente dopo il cielo s’era un po aperto e ci ha consentiti di uscire sebbene con un po di paura potesse ripetersi quell’uragano.
Abbiamo pranzato in un locale con un  cameriere che per fortuna parlava italiano. 
Nel pomeriggio il tempo ci ha consentito di proseguire il nostro giro, questa volta nella Bordeaux nuova. Sicuramente molto più viva e bella rispetto la vecchia del giorno di prima.Abbiamo iniziato dalla Cattedrale di Sant’Andrea con il suo stile gotico.

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L’interno della chiesa è stupendo. Con un sacco di affreschi e vetrate.

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Passeggiando per il centro siamo passati davanti a questa terra che simboleggia la vittoria dei franceci contro noi italiani in una delle varie battaglie in tempi antichi. 
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Camminando ci siamo trovati a Piazza Del Parlamento, uno dei punti più importanti della Bordeaux nuova. Di sera, illuminata era un incanto.
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Questo invece è il palazzo dell’Opera attraverso da tram tipici della città e con al centro la torre con l’orologio. Qui dietro ci siamo seduti ad un bar per assaggiare i dolci tipici di Bordeaux e i classici Macarones francesi. 

Ma la cosa più bella di tutta Bordeaux è sicuramente il palazzo della borsa con il suo specchio d’acqua e affaccio sulla Garonna. 
Abbiamo avuto la fortuna di vederlo la sera illuminato. E’ spettacolare. 
Il point pierre riflette sull’acqua e vi è un parco organizzato appositamente con tante luci.

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La guida indicava un posto, dietro il palazzo della borsa dove potere cenare a base di pesce. E noi ne abbiamo approfittato per un aperitivo a base di ostriche e bianco Bordeaux. 
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L’idea iniziale era poi di cenare di fronte questo posto in un locale tipico per le crepes ma, usciti di li, tra una chiacchiera e l’altra s’era fatto tardi e il locale delle crepes aveva già chiuso.

Cosi abbiamo svoltato la cena in KFC.

Il giorno dopo l’abbiamo dedicato ai souvenir e allo shopping. Abbiamo passeggiato nella via principale del centro entrando nei vari negozi e facendo un lungo pranzo sulla piazza principale della città nuova.  E la sera abbiamo cenato in un irish pub in centro.

Camminando ci siamo imbatutti nella Notre Dame di Bordeaux in stile barocco. Ovviamente niente a che vede con la Notre Dame originale di Parigi.

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Fortuna ha voluto che, a parte la mattina dopo l’arrivo, il tempo bene o male ha retto. Spesso con l’ombrello ma rispetto le previsioni è andata di gran lunga meglio.
Salùt!

Dublino [17 – 19 Gennaio 2017]

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Arrivati in aereoporto con un volo puntuale Ryanair, fuori il terminal degli arrivi abbiamo trovato con facilità il bus che porta al centro città. E’ il 747 della compagnia AirLink (da non confondere con altre compagnie private. A/R 10€.
Abbiamo pranzato in un fast food vicino l’hotel prima di visitare l’affascinante cattedrale cristiana. Sotto di essa vi erano, visitabili, la cripta e i tesori del re e il biglietto comprensivo di tutto costa 6€.
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I giardini dello Stephen Park purtroppo erano chiusi in quanto s’erano già fatte le 18 se non oltre. E cosi abbiamo deciso di andare a fare una visita alla Cattedrale di San Patrizio.

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Abbiamo chiuso quella giornata mangiando in un ottimo locale irlandese e per fortuna abbiamo trovato una ragazza italiana che ci ha spiegato cosa potere mangiare di buono e tipico loro. Ho preso una zuppa di pesci diversi con affianco delle cozze con un’ottima Guinness, al Quay.  
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Usciti da quel locale abbiamo visto l’arresto di una ragazza ubriaca, in quanto ubriacarsi in pubblico in Irlanda è vietato. Siamo tornati in hotel passeggiando lungo il fiume Liffey e ammirando i suoi bellissimi ponti, sopratutto l’half penny bridge.

Il giorno seguente abbiamo fatto colazione al nostro hotel, nel bistrò al piano terra. 
Quel giorno abbiamo fatto il giro turistico con l’autobus della cityseething, con formula hop on – hop off. Dopo un giro completo con guida in Italiano siamo scesi a visitare il castello, anche se in realtà di veramente bello c’èra solo una stanza.
Abbiamo pranzato in un All You Can Eat su ‘O Connel Street per poi prendere la second linea del bus, questa volta con solo lingua inglese. 
Eravamo scesi in una fermata del museo nazionale dove credevamo ci fossero reperti vikinghi ma il tipo all’ingresso ci ha detti che quello in realtà era un altro museo. Cosi a quel punto abbiamo comunque visitato quel museo che lo stesso era molto bello con un sacco di vari reperti storici.
Abbiamo passato la serata in un locale irlandese dove vi era uno spettacolo di musica dal vivo. Musica Celtica, of course.
                                                                                                                                                     
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Il giorno dopo, era quello della partenza e dopo il check out siamo andati a piedi a visitare quel museo nazionale dove vi erano i reperti vichinghi. Anche se in realtà non vi era molta roba di quel periodo. 
Abbiamo concluso il nostro viaggio con una passeggiata in centro tra i negozi dei souvenir per poi, verso le 12 prendere il nostro 747 AirLink che ci ha portati in aeroporto.

 

Berlino …The second time! [15/18 Ottobre 2016]

Rieccomi berlinoper la seconda volta a Berlino. Un volo Ryanair arrivato puntuale alle 9:30 a Schoenfeldl’aeroporto secondario della città. Una volta arrivati, subito dopo l’uscita degli arrivi, si trova la stazione. Abbiamo preso un regionale direzione Zoo Garten, uno dei posti aperti sabato mattina dove abbiamo potuto prendere la card dei mezzi in quanto avevamo una convezione grazie al gemellaggio Berlino – Roma: in pratica per il tempo del soggiorno, se hai abbonamento atac annuale puoi avere la possibilità dei mezzi gratuiti nella fascia AeB di Berlino. Il nostro aeroporto era fascia C, quindi abbiamo dovuto pagare 3,30€ sia all’andata che al ritorno.
Dopo aver preso il nostro biglietto, da Zoo Garten, la U2 ci portava direttamente al nostro hotel, sulla BulowStrasse, qualche metro dopo la fermata.
Si tratta di un 3* NovumHotelZentrum low coast.

Dopo una veloce sosta in hotel siamo usciti in cerca di cibo, visto che nel frattempo s’erano fatte oltre le 3:30. Vicino il nostro hotel ci stava un ottima haimg_20161015_152821mburgheria con un menu abbastanza vario e scelte veg.
Speravamo di riuscire, in quel pomeriggio a vedere il museo di Pergamo, nell’isola del musei, ma purtroppo quando siamo arrivati stava chiudendo.
Così ne abbiamo approfittato per fare un giro in centro, vedere il Duomo (Solo da fuori perchè si stava celebrando una messa protestante) e salire su di in un centro commerciale con una vista panoramica sulla città.
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Dopo una primissima panoramica del centro città, abbiamo preferito tornare in hotel a riposare, stanchi anche dell’alzataccia.. E così dopo una doccia siamo rimasti in zona a cercare un posto per la cena. Era già molto tardi e molti ristoranti avevano già chiuso le loro cucine. Tutti tranne un ristorante indiano. Cucina veramente e un sacco abbondante. Speziato, si, ma non poi cosi tanto.
img_20161016_002516Il giorno dopo, dopo la colazione, compresa nel nostro hotel, siamo usciti. Abbiamo subito raggiunto il City Sightseeing scegliendo l’opzione doppia corsa per 2 giorni.
Abbiamo prima fatto un giro completo per poi scendere ala fermata dove ci ha lasciato e raggiungere il Duomo, questa vota per visitarlo all’interno. Un’infinità di gradini di una scala a chioccola ci hanno portati su in alto, dove abbiamo potuto ammirare una vista mozzafiato dell’intera città. Prima di visitare il duomo abbiamo fatto un salto al KaDeWe, il centro commerciale più grande d’Europa.
A piedi, passeggiando per il centro, siamo poi arrivati al famoso viale “Unter Den Linden” che, alla fine, porta alla Porta di Branderburgo.
img-20161017-wa0021 Abbiamo fatto come al nostro solito un sacco di foto per poi raggiungere il Reichstag. Pensavamo di entrare ma ci hanno detto all’ingresso che per quella sera le prenotazioni erano chiuse e di provare online per il giorno successivo. Purtroppo per il successivo non c’era più posto. Vorrà dire che tornerò a Berlino per il Reichstag, prenotandolo al momento del volo, praticamente.

Abbiamo cenato al SuchiCircle ma ce ne siamo poi pentiti.

Il giorno dopo, la mattina, è stato forse il momento più suggestivo dell’intero viaggio. Siamo andati al muro, il famoso muro, dove vi era una specie di musei con foto e racconti raccolti di quell’epoca del terrore. E’ stato un momento di brividi e pelle d’oca.

Dopo il muro e il Checkpoint Charlie, abbiamo raggiunto Alexander Platz per un pranzo al buonissimo Nord See, per poi fare un giro nella seconda linea.
Tornati all’Alexander Platz, punto di partenza, siamo saliti sula torre della televisione. Dopo oltre un’ora di fila siamo arrivati in cima, ai 203 mt di altezza, per ammirare Berlino dall’alto.

Tornati per una doccia al volo, siamo poi riusciti per una cena in un locale tipico Berlinese.
La cucina buona, come del resto la cucina tedesca, ma il servizio lasciava un pò a desiderare.

L’indomani era l’ultimo giorno. Abbiamo lasciato l’hotel intorno le 14, ma prima ne abbiamo approfittato per fare un giro da Primark.

Vernon, Giverny e il parco di Monet <3 [16 – 18 Agosto 2016]

Da Le Havre abbiamo raggiunto Vernon.
Paesino vgnell’alta Normandia a circa 10 minuti da
Giverny, altro paesino che ospita il giardino a cui il famoso pittore impressionista Claude Monet si ispirò per quasi tutti i suoi quadri che avevano come tema la natura.
Siamo arrivati circa alle 13 e subito ci siamo diretti per il check – in al nostro Hotel Normandy ..E’ un 3* molto centrale e davvero buono. Ampie camere e letto comodo.
Abbiamo lasciato li bagagli perchè il check-in si poteva fare dalle 16 in poi. Così siamo usciti alla ricerca di un posto dove mangiare. Non offre molto la cittadina. Forse perchè in Agosto era tutto chiuso. Ma comunque abbiamo trovato un kebabbaro che ci fece dei panini.
Abbiamo notato in questo paese la ricorrenza del numero “27” in quanto, tutti i wi-fi dei locali e anche dell’hotel finivano con il 27. Non abbiamo capito il motivo.

Dopo il check-in, tramite una mappa data dal tipo delle reception abbiamo fatto il giro della città che, in realtà, in nemmeno un paio d’ore avevamo fatto andata e ritorno.

Il percorso ci fece arrivare vicino un bosco dove vi era una casa molto particolare sul fiume arroccata su due lembi di alberi da dare l’impressione fosse una tipica casa sull’albero
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La sera era tutto praticamente chiuso e ci siamo accontentati di una pizza in centro. Pensavamo peggio.

Il giorno dopo siamo andati a Giverny. Abbiamo perso la prima corsa perchè pensavamo partisse dal centro città, per poi scoprire che partiva solo dalla stazione e al ritorno si fermava nel centro città.
Aspettando l’orario successivo, ne abbiamo approfittato per lasciare in carica la macchina fotografica e per fare una buona colazione in una boulangerie del centro.

Finalmente partiamo. 8 euro a/r.
Arrivati lì ci aspettava un bel po di fila prima di entrare al parco.
Il parco si presenta molto grande. La casa di Monet è un museo adesso dove puoi entrare e fareil giro nelle sue stanze.
Abbiamo passeggiato tra i tanti bei fiori del giardino fermandoci al ponte e poi al lago con le tante ninfee a cui è ispirato uno dei suoi quadri principali.

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Abbiamo mangiato in un localino del parco ma in realtà male.. o meglio, buono ma il tagliere che ho preso di formaggi era davvero scarno.
Prima del pranzo, incluso nel biglietto d’ingresso, abbiamo visitato il museo dedicato ai quadri di Monet e all’impressionismo in genere ma non era niente di che.

Tornati a Vernon, e riusciti per la cena, il tipo della reception quando ci vide voleva dirci qualcosa, ma parlava in francese e fisso con lo sguardo al pc quindi abbiamo pensato parlasse su skype, in realtà poi si gira chiamandoci e parlando inglese. Voleva chiederci se avevamo risolto con la stampa dei check in.
Non c’era molto in giro e ci siamo dovuti arrangiare con una specie di Mc Donald’s gestito forse da indiani, come fosse un kebabbaro.

Le Havre, la Normandia <3 [14 – 16 Agosto 2016]

lehavreSiamo arrivati a Le Havre la sera. Tanto che abbiamo dovuto chiedere il late check-in in hotel. Da Blois, abbiamo passato un pomeriggio sui treni nei vari cambi sia a “St Pierre des Corps” che a “Rouen”. Sopratutto l’ultima è una bella cittadina che abbiamo scoperto esserci morta Giovanna D’Arco e appena usciti dalla stazione ci siamo trovati una torre a lei dedicata.

Arrivati a Le Havre intorno le 22, abbiamo raggiunto subito l’hotel distante circa 2o minuti dalla stazione. Ci ha aperto una signora molto particolare ed estrosa che ci ha dato subito le chiavi e se ne è andata subito.
Il nostro era un 3* piuttosto centrale, senza colazione ma con il wi-fi.. Sejour Fleuri

Siamo usciti subito affamati in cerca di cibo. Era tutto chiuso, finanche McDonald’s e Quick. Per fortuna camminando camminando, abbiamo trovato una sandwicheria dove facevano panini alla piastra e accanto ad esso, un pub abbastanza movimentato dove abbiamo preso una birra…

Il giorno dopo, Ferragosto, usciti dall’hotel abbiamo fatto una lunga passeggiata per il centro per poi arrivare sul lungo mare.. che in realtà è oceano.

In centro, vi è la statua che simboleggia il famoso sbarco in Normandia durante la II Guerra Mondiale.
Raggiunto il lungo oceano, era un sacco vivo, con tanta gente dappertutto. Sia nei vari localini che nelle spiagge o nelle varie giostre dislocate per la strada.

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Abbiamo pranzato in uno di quei locali ben recensito da Tripadvisor e devo dire abbiamo mangiato bene e di tutto…
Dalle lumache, a cozze con patatine fritte e una buona bottiglia di bianco

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Insomma poi eravamo K.O. e ne abbiamo approfittato di rilassarci in spiaggia con un po di sole piacevole per poi continuare la nostra passeggiata verso il porto di Le Havre prima di prendere una coca cola per berla in una panchina della cattedrale. Ci stava un signore che in francese cercava di farci capire che la città fu rasa al suolo da un bombardamento per poi pian piano riessere costruita.

Siamo riusciti per cena e per un giro by night della città.

Blois e la Loira [12 – 14 Agosto 2016]

Ploiraartiti da Paris Austerlits verso le 9 del mattino, siamo arrivati a Blois dopo un’oretta e mezza. Abbiamo deciso di stare a Bliois per vedere la Loira perchè è un paesino arroccato, stile medievale vicino a quei castelli che volevamo vedere. O comunque i principali visto che in totale i castelli, sono più di 65.
Sul biglietto del treno era indicara carrozza e posti, come è normale che sia. Arrivati al binario, abbiamo visto che in realtà la nostra carrozza non esisteva. Abbiamo pensato a qualche fregatura dal sito di prenotazione, Capitan Train, ma dopo un po abbiamo visto il capo treno che ci ha detto che treno non era obbligatorio avere posto e carrozza e che, in seconda classe, potevamo sederci dove volevamo.

Arrivati in hotel, la tipa alla reception ci ha detto che il check in era dopo le 15, ma ahimè, erano le 9:30 del mattino più o meno. Abbiamo potuto lasciare lo zaino e così ci siamo diretti verso l’ufficio del turismo. Abbiamo trovato una tipa molto gentile che ci ha spiegato tutto con calma e pazienza. E così, abbiamo seguito le sue direttive.

Abbiamo preso qualcosa da mangiare e iniziato facendo un giretto al centro per qualche foto. Ci stava un parco con una chiesa e da li davanti partiva un bus che a noi interessava.
Si tratta del numero 41. Con 6euro a/r ti consentiva di fare un giro per i castelli vicini a Blois. Potevamo scendere e riprendere il bus da ogni castello. Tutto organizzato con orari.
La strada dal pullman è bellissima: stradette tra i boschi e casette tipiche col tetto francese.

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Chambord

Primo castello: Chambord
Il biglietto di ingresso costa 7eu, ma se hai meno di 24 anni non paghi. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Forse perchè eravamo reduci dall’esperienza di Versailles: non c’è paragone. Un altro mondo.Ci aspettavamo di più dall’esterno mentre in realtà i giardini sono molto scarni. Ma per fortuna l’esterno con una la scala a chiocciola ha compensato il tutto.

 

 

 

 

 

 

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Chiverny

 

 

Il nostro secondo castello è stato Chiverny.Non siamo entrati dentro. Abbiamo fatto solo una passeggiata fuori nei bei giardini, molto più grandi e curati di Chambord, per poi perderci nei negozi di souvenirs.

 

 

A Chiverny ne abbiamo approfittato per il pranzo in quanto ci stava un locale, a loro dire, italiano chiamato “Pinocchio”. Chi ha fatto il menù s’era un attimo confuso sulla pizza Siciliana, ma vabehè. Abbiamo ordinato una pizza, aiutati da un signore col traduttore per capire gli ingredienti. Se pensiamo la pizza come una piadina, allora è stata una buona piadina.

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Bouregard

Terzo castello: Bouregard
Ci ha sorpreso piacevolmente.
Prima di arrivare al castello c’era un lungo percorso tra i boschi da fare e noi ne abbiamo aprofittato per varie foto. C’erano due persone immobili a guardare la segnaletica.. così tanto che io ero convinto fossero statue messe li, aiutato anche dallo stile dei vestiti al quanto ottocentesco. Il biglietto del castello costa 10 euro ma se sei studente hai lo sconto. Il castello dentro è molto bello. Semplice e molto curato. Addirittura puoi vedere la cucina con gli strumenti dell’epoca. Usciti da li, dall’altra parte del parco, c’era un laghetto e ne abbiamo approfittato per un po di relax.

Tornati a Blois con il bus, siamo andati in stazione per fare il biglietto per il castello di Chenonceaux. Alle macchinette, nella confusione abbiamo fatto un biglietto più costoso e per fortuna il tipo della stazione a cui abbiamo chiesto info sugli orari ci ha restituito dieci euro.

Tornati in hotel prima delle 20, orario in cui la tizia ci aveva detto di fare il check in altrimenti chiudeva la reception, finalmente ci hanno dato la camera. In realtà si tratta di un mini appartamentino con angolo cucina.
L’ hotel è senza coazione e con il wifi.

Usciti da li alle 21, le cucine dei vari locali erano già chiuse e non abbiamo trovato proprio nulla.
Nel frattempo alle 22 iniziava uno spettacolo dentro il castello di Blois. Si tratta di uno spettacolo di luci proiettate a forma di racconto con trama ovviamente raccontato in francese: Son Et Lumiere

Dopo la spettacolo, durato più o meno un’oretta siamo andati oltre il castello dove in realtà c’era più gente. E cosi abbiamo trovato diversi localini aperti con ragazzi fuori.
Abbiamo preso anche un bicchiere di vino locale.
Abbiamo passato la serata passeggiando per il paesello facendo varie foto sopratutto al fiume e al ponte.

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L’indomani, dopo una colazione in stazione siamo partiti per Chenonceaux, facendo un cambio.

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Chenonceaux

S’è rivelato essere il più bello, il quarto castello visto. Sul biglietto vi è una riduzione prima dei 27 anni. C’è un bellissimo giardino che circonda il castello che noi abbiamo visto passeggiando. Finanche un labirinto ma organizzato apposta per i bambini in quanto molto piccolo. Dentro il castello è molto bello e grande. Vale la pena visitarlo all’interno. Varie finestre grandi che affacciano sul fiume.

 

 

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Blois

Tornati al paesello col treno, abbiamo fatto una passeggiata e siamo entrati dentro il castello di Blois, dato che lo spettacolo visto la sera prima, comprendeva il biglietto anche per il castello.

Il giorno dopo avevamo ancora una mattina prima di partire per Le Havre.
Volevamo visitare qualche altro castello o paesini li vicino ma non c’erano treni comodi di coincidenza per la nostra partenza che era alle 15.
Cosi ne abbiamo approfittato per un po di relax.
Abbiamo fatto colazione in una buona boulangerie del centro e pranzato poi in una brasserie con panini di pesce e patatine.

Tornati in hotel per prendere lo zaino, abbiamo poi raggiunto la stazione per partire alla volta della Normandia.